Documento sottoscritto da molti Paesi durante la Conferenza ONU "Earth Summit" tenuta a Rio de Janeiro nel 1992.
È un piano d'azione per lo sviluppo sostenibile per il XXI secolo, contiene i principi, gli obiettivi e
le azioni a cui devono orientarsi le politiche a livello globale e locale. I temi sono l'ambiente, lo sviluppo economico
ed i rapporti sociali.
I principi sono basati su pianificazione e gestione sostenibile delle risorse ambientali,
il coinvolgimento e la partecipazione della comunità locale, la trasparenza, la responsabilità condivisa, la sussidiarietà,
la costruzione del consenso, la giustizia sociale, l'equità e la crescita culturale della comunità.
Sistema di coltivazione caratterizzato da produzioni modeste su ampie superfici, pertanto si riscontrano ridotti input per unità di superficie (suolo utilizzato). Normalmente una gran parte è adibita a pascolo o lasciata a riposo.
Sistema di coltivazione che punta ad intensificare le colture o gli allevamenti per incrementarne la produttività per unità di superficie disponibile. Oltre alla meccanizzazione dei processi e l'implementazione di nuove soluzioni tecniche, spesso (per massimizzare le rese), si ricorre ad un eccessivo uso di input esterni (concimazioni, irrigazione e pesticidi).
Un gene può assumere "stati" differenti per la stessa posizione (locus) su ciascuna coppia di cromosomi (omologhi), pertanto variamo le condizioni che controllano lo stesso carattere. Gli alleli possono portare ad espressioni di caratteri fenotipici (morfologici o metabolici) molto diversi fra loro.
Specie che vive in un habitat diverso da quello in cui si è originata. La sua diffusione può essere dovuta a fattori antropici (l'agricoltura o il trasporto accidentale di semi oppure insetti e patogeni), ma anche a fenomeni naturali (migrazioni e colonizzazioni) a causa dei cambiamenti climatici. In ogni caso l'impatto sulle specie autoctone presenti, con le quali entra in competizione, può essere devastante: ad esempio se la specie aliena occupa nicchie ecologiche senza trovare predatori e parassiti specifici che ne contengano la crescita, può compromettere l'equilibrio di un intero ecosistema, e mettere in crisi intere filiere produttive agronomiche.
Specie o varietà tipica di un determinato ambito geografico, nel quale ha avuto origine, integrandosi ed adattatasi ad un preciso contesto ambientale e sviluppando legami complessi con le altre specie (uomo compreso).
Processo che si verifica in assenza di ossigeno. Un organismo è anaerobio o anaerobionte se sopravvive in assenza di ossigeno. Al contrario, un organismo è aerobio se il suo processo vitale richiede la presenza di ossigeno.
Principale fonte di energia chimica utilizza nei processi metabolici, è un ribonucleotide costituito da adenina, zucchero ribosio e tre gruppi fosfato. Fornisce l'energia per i processi di catalisi biologica (enzimi) mediante una reazione di idrolisi esoergonica che forma ADP (adenosindifosfato) libernado un gruppo fosfato.
La fissazione dell'azoto atmosferico nel terreno avviene ad opera di batteri (es. Azotobacter, clostridi. Bacillus radicicola). Mentre le leguminose forniscono carboidrati ai batteri, questi offono alla pianta sostanze azotate che sono "fissate" all'interno dei tubercoli radicali. I microrganismi azoto-fissatori, legati da simbiosi mutualistica con la pianta ospite, riescono a fissare da 100 a 200 Kg di azoto in un ettaro di terreno coltivato a leguminose.
Unità dell'ambiente fisico in cui si svolge la vita di una singola popolazione di organismi o di una particolare comunità biologica.
Se si fa riferito all'intero pianeta, rappresenta l'insieme delle specie viventi distribuite nella biosfera, ma questo termine può essere utilizzato anche per indicare tutte le specie viventi che costituiscono una determinata comunità biologica. In quest'ultimo caso è preferibile fare riferimento alle biocenosi.
Un insieme di popolazioni composto da specie differenti (piante, animali, microrganismi etc..) che abitano una data area (biotopo), e che sono strettamente legate l'una all'altra da reciproce relazioni all'interno dell'ecosistema.
Coltivazione contemporanea, per tutto il ciclo vegetativo o per solo una parte, di due o più specie vegetali sullo stesso appezzamento. Le consociazioni possono essere erbacee (es. frumento e segale), arboree (es. vite e olivo) o miste (es. olivo con colture da foraggio). Non deve verificarsi antagonismo tra le specie per richiesta di risorse idriche e nutritive, queste devono essere reciprocamente tolleranti, e le pratiche colturali non possono avere troppe limitazioni. Gli scopi per i quali viene eseguita una consociazioni sono relativi alla protezione del suolo e alla protezione reciproca tra colture (es. le erbacee contro l'azione delle infestanti, arboree come frangivento a favore di altre specie fruttifere). Inoltre, si può ottenere un maggior reddito per unità di superficie, assicurando un prodotto in più, oltre a quello fornito dalla coltura principale.
In una catena alimentare, l'energia solare raccolta dagli organismi autotrofi (produttori primari), fluisce nelle altre specie viventi (consumatori) grazie alle modalità di predazione e parassitimo, oppure, per mezzo di organismi detritivori. R. Lindeman e G. E. Hutchinson furono i pionieri nell'analisi dei cicli energetici, attraverso le catene dei nutrienti. I loro studi dimostrarono che gli organismi viventi sono raggruppabili in livelli trofici, in ragione del corrispondente ruolo energetico, ad esempio, le piante (autotrofe) costituiscono il primo livello trofico, mentre un organismo onnivoro appartiene a più livelli trofici. Le relazioni alimentari tra le popolazioni di una comunità biotica (ricca di biodiversità) sono per loro natura molto complesse ed articolate, quindi, composte da un numero elevato di catene alimentari, che complessivamente formano la rete alimentare o rete trofica.
Dose (espressa in mg/kg), relativa ad una specifica sostanza, letale per il 50% della popolazione a cui viene somministrata.
Introdotto dalla Riforma Fischler della PAC, è un sistema di applicazione degli aiuti economici dell'UE in base al quale i finanziamenti (entro certi limiti) sono erogati indipendentemente dalla qualità e dalla quantità della produzione.
Acido nucleico che contiene l'informazione genetica. Composto da catene (doppia elica) formate da gruppi fosforici, molecole di zucchero, purine e pirimidine, ha la capacità di auto-duplicarsi. l'RNA (singolo filamento di nucleotidi) è fondamentale per il trasferimento dell'informazione (mRNA) nella sintesi delle proteine (sequenza degli amminoacidi).
Unità territoriale, terrestre o marina (relativamente estesa), che contiene un insieme omogeneo di ecosistemi che hanno in comune un numero significativo di specie, di processi ecologici e di condizioni ambientali, che possono essere gestiti come unica unità di conservazione.
Tecnicamente è l'area che separa due tipologie di ecosistemi distinti. Di norma è proprio nell'ecotono che si può, riscontrare una maggiore biodiversità rispetto a zone limitrofe ecologicamente omogenee.
Una specie endemica (gli individui che la compongono sono detti endemismi) vive solo ed esclusivamente in una certa zona del pianeta. Di fatto, mentre alcune specie occupano areali molto vasti, altre occupano areali più ristretti dove, nel tempo, i fattori ambientali determinano l'adattamento delle specie, che attraverso meccanismi di selezione possono manifestare peculiarità fenotipiche ed evidenti diversità genetiche. I cambiamenti climatici sono i principali responsabili della perdita di specie endemiche. In Italia sono stati individuati circa 5.000 endemismi, tra specie e sottospecie (fonte WWF).
Termine economico che indica gli effetti (positivi o negativi) di un'attività sul benessere di altri soggetti per i quali non è corrisposto un pagamento oppure non è previsto un costo. L'agricoltore che mantiene e presidia il paesaggio ed il terittorio, produce un esternalità positiva che raramente viene remunerata, mentre l'impresa che emette inquinanti senza pagare una tassa in relazione al costo che deve supportare la comunità, produce esternalità negative.
L'eutrofizzazione delle acque è un fenomeno legato principalmente all'uso eccessivo dei fosfati (composti presenti nei concimi agricoli o nei detersivi per domestico ed industriale), che alimenta una rapida crescita di alghe verdi. Questa condizione induce l'ambiente acquatico a fronteggiare fenomeni di anossia, per l'elevata richiesta di ossigeno da parte delle alghe stesse.
Può essere definita come la capacità di una singola specie di conferire alle successive generazioni vantaggi adattativi. Pertanto, i genotipi con una migliore fitness presenteranno con maggior frequenza generazioni a più elevata vitalità e fertilità.
Tecnica che utilizza alcune specie vegetali per l'estrazione di sostanze inquinanti da un comparto/contesto ambientale (es. metalli pesanti). Può essere applicata sia ai contaminanti organici che inorganici, presenti nel suolo in acqua o in aria, attraverso diverse tipologie di azione: fitoestrazione (gli inquinanti sono accumulati nella pianta), fitodegradazione (gli inquinanti organici vengono degradati), rizofiltrazione (le radici delle piante assorbono o adsorbono metalli pesanti dalle acque contaminate), fitovolatilizzazione (per volatilizzare inquinanti organici) e fitostabilizzazione (per ridurre la biodisponibilità di inquinanti per l'ambiente).
Ecologia del Paesaggio; Disciplina che studia gli ecosistemi a livello paesaggistico, considerando l'orografia, la morfologia e la destinazione d'uso delle singole componenti (patches) dell'eco-mosaico. Prioritarie sono le analisi sulla diversità, distribuzione, frammentazione e connettività delle tessere che compongono l'intero mosaico ambientale. Rispetto al passato, l'ecologia del paesaggio ha un carattere più biocentrico e meno geometrico-formale, sono rivalutate le esigenze di singole specie ed il ruolo dei corridoi e delle reti ecologiche.
Il riferimento è quello della naturalità diffusa, inteso come nuovo "parametro guida", per mantenere i servizi ecosistemici e le relazioni specie-specifiche (ecosistema morfo-funzionale).
Copertura artificiale del terreno ottenuta con materiale inerte o residui vegetali, che vengono disposti sul terreno per matenere la struttura del suolo, e proteggerlo dall'impatto dell'azione battente della pioggia, migliorando anche l'infiltrazione dell'acqua. Si limita l'evaporazione e il raffreddamento, oltre che lo sviluppo delle infestanti e le perdite per dilavamento dei principi nutritivi.
Processo di formazione di un suolo a partire da una roccia (eruttiva o sedimentaria). Dipende da molti fattori ambientali quali il clima, gli organismi, il vento, la roccia madre, ma soprattutto il tempo.
La capacità di un ambiente e della comunità biologica ad esso associato, di ripristinare le condizioni funzionali dell'ecosistema in seguito ad un'alterazione del proprio stato di equilibrio.
La resitenza ecologica o ambientale, è la capacità di una comunità e/o di un ecosistema di preservare la sua struttura e le sue proprietà funzionali, anche in condizioni di forte stress ambientale.
Con questo termine si è soliti indicare particolari relazioni di scambio (reciproco o non reciproco), che si instaurano tra due o più individui appartenenti a specie differenti. Le varie forme di simbiosi (es. mutualismo, parassitismo, commensalismo etc.) si basano generalmente sull'associazione tra due organismi (simbionti), spesso obbligata (es. licheni), che favorisce la coevoluzione, tramite vantaggi reciproci oppure in modalità subordinate.
Sono cosiderate specie-ombrello tutte le specie che, in un determinato habitat, hanno le più elevate esigenze ecologiche, e per le quali le strategie di conservazione comprendono anche il mantenimento di molte altre comunità dell'ecosistema. Pertanto sono queste specie che, spesso, risultano essere maggiormente esposte a fenomeni d'isolamento, rarità oppure di estinzione.
Sono delle "funzioni" prodotte dalle componenti naturali dall'ecosistema, che offrono oppure regolano, beni e servizi per le molteplici necessità delle comunità, uomo compreso, che popolano un determinato ambiente. Questi servizi di supporto alla vita possono essere stimati economicamente (e.g. Millennium Ecosystem Assessment - 2005) anche se in alcuni casi il loro valore reale tende ad essere infinito (valore intrinseco di una specie) oppure difficilmente valutabile (es. attività socio-culturali e ricreative).
Sostanza chimica che è estranea alla biologia naturale di un ecosistema (contaminanti ambientali, agenti cancerogeni, insetticidi, additivi, derivati di sintesi etc.) In rapporto alla loro natura e concentrazione, gli xeno-biotici possono determinare effetti nocivi sull'uomo, sugli animali e sull'ambiente in genere.