Estinzione

Perdita la biodiversità


... la combinazione delle capacità dei sistemi viventi di riprodursi e di creare novità condusse spontaneamente all'evoluzione biologica: un dispiegarsi creativo della vita che da allora in poi è proseguito in un processo ininterrotto.
F. Capra, La rete della vita (1997)

Fin dalla comparsa dei primi essere viventi, la vita sulla Terra ha conosciuto almeno sei grandi crisi biologiche, con la scomparsa di molte specie animali e vegetali. La più famosa è l'estinzione dei dinosauri durante la fine del Cretaceo; la più recente, tuttora in corso, è iniziata alla fine del Pleistocene e coincide con la diffusione planetaria della specie umana. Moltissime delle forme di vita apparse sulla Terra si sono estinte, ma contemporaneamente ne sono comparse di nuove.

Con la rivoluzione agricola del Neolitico (10.000 anni fa) inizia la trasformazione del paesaggio a vantaggio dell'uomo. Il conseguente incremento demografico lo spinge a cercare sempre maggior spazio per le sue necessità, prelevando ovviamente un maggior numero di risorse dall'ambiente.

Questo continuo incremento della pressione antropica ha portato numerose forme di vita, animali e vegetali, a rischio estinzione, in paricolare, le specie e le popolazioni più esposte sono:

  • quelle confinate a vivere in una porzione residua di territorio;
  • quelle piccole comunità, che vivono su frammenti di habitat;
  • quelle che vivono su habitat tra loro frammentati o isolati;
  • quelle soggette a forti fluttuazioni, poiché più vulnerabili;

Di fatto è importante promuovere a livello territoriale azioni volte alla tutela del paesaggio e dei suoi elementi distintivi, anche per mezzo di interventi di ingegneria naturalistica o azioni di rinaturalizzazione.

L'aumento della naturalità diffusa, la riduzione della semplificazione del paesaggio e la diminuzione della frammentazione degli habitat naturali e semi-naturali, possono essere una forma di garanzia per la tutela e la salvaguardia delle risorse animali e vegetali, soggette sia disturbo antropico sia ad erosione genetica.

Perdita di biodivesità

Solo in Italia si contano 57.000 specie di fauna e 6.700 specie di flora. Il 35% della fauna europea (terrestre e delle acque interne) si trova nel nostro Paese, che conta anche la maggiore diversità di licheni in Europa, con 2.300 specie. Le specie aliene sono il 2% del totale (Stato dell'Ambiente in Italia, Ministero Ambiente - Dicembre 2009). Se si guarda alla perdita di biodiversità, sono a rischio di estinzione 355 specie di cui; 161 le specie di animali vertebrati e 194 le varietà vegetali (Ministero dell'Ambiente - 2013), per questo motivo sono state stilate anche in Italia delle Liste Rosse di specie in pericolo.

C'è un elevato tasso di endemismo, che riguarda il 10% delle specie animali e il 13,5% delle piante superiori. Se si perdono queste specie, l'intero mondo le perde.

Anche le aree agricole e rurali risentono in modo grave delle perdita di biodiversità, basta pensare che a livello mondiale, nell'ultimo secolo è scomparso il 75% della diversità genetica delle colture agricole.

Lo sfruttamento eccessivo della pesca, il cui tasso di prelievo supera la capacità di riproduzione biologica delle specie, ha causato l'impoverimento delle riserve ittiche, che così rischiano l'estinzione. Già nel 2003, il 52% degli stock ittici è stato sfruttato al massimo, il 16% è stato sfruttato in eccesso, il 7% esaurito. Solo una gestione sostenibile della pesca può ovviare alla perdita di interi ecosistemi acquatici e danni economici derivati dalla scarsità di pesce.

Per IUCN (International Union for Conservation of Nature), che elabora periodicamente le Liste Rosse delle specie minacciate, dal 2008 circa un terzo delle specie conosciute rischia l'estinzione:

Rispetto ad un "normale" tasso di estizione annua (estinzione di sfondo) stimato in un caso per milioni di specie, siamo su un ordine di grandezza di almeno 1000 volte superiore; una velocità enorme! che nessuna misura protettiva "parziale" può arrestare, solo azioni collettive e multisettoriali potranno contenerla.